SAN LAZZARO – Venerdì 24 marzo 2023 si è svolta l’ultima stazione quaresimale della nostra Zona Pastorale. Il vangelo guida era quello della resurrezione di Lazzaro. Tre testimonianze molto intense.
La veglia è stata suddivisa in tre parti nelle quali si è ascoltato un pezzo di Giovanni 11 seguito da una testimonianza e da un canto. Alla fine le intercessioni e la benedizione finale. Nel video integrale soprariportato si può ripercorrere la veglia e in particolare le testimonianze. Vale la pena ascoltarle dal vivo perchè sono molto forti, con dei bei collegamenti con la vicenda di Lazzaro, Marta e Maria.
Raphael e Katy
Non abbiamo il testo scritto. Hanno ripercorso gli ultimi anni di vita, dalla partenza dall’Iran all’arrivo a San Lazzaro. Partire a motivo della fede nel Signore Gesù, lasciare tutto, la famiglia, il lavoro, gli amici è stata una vera morte. Ma la vicinanza del Signore e i nuovi amici li hanno fatti rinascere. Il loro intervento parte dal minuto 11’40”.
Raffaella
Mi chiamo Raffaella. 20 anni fa mi sono trasferita ad abitare a S.Lazzaro insieme alla mia famiglia: mio marito, mia mamma e i miei tre figli, una femmina di 21 anni e due gemelli maschi di 17. Poco più di un mese dopo il nostro arrivo a S.L. , una sera in un incidente stradale, uno dei miei figli, Lorenzo, è morto. Con lui siamo morti un po’ tutti quanti e io come mamma forse sono morta un po’ di più . Subito, con grande sforzo, abbiamo cercato di riprendere la nostra vita abituale, scuola, lavoro, ma ognuno di noi con un pezzo in meno, io mi sentivo come se mi avessero tagliato entrambe le gambe.
Alla sera, quando rimanevo sola quante volte ho pensato, come le sorelle di Lazzaro, Signore se tu fossi stato lì, vicino a Lorenzo, avresti potuto evitare questa tragedia. Perché hai permesso tutto questo? Ero triste e arrabbiata ma, come Marta che dice a Gesù “qualunque cosa tu chiederai a Dio te la concederà” dimostrando così la sua fede nel Signore, sentivo che l’unica strada per uscire da questa situazione di morte era proprio il Signore.
E infatti grazie ad alcune persone che il Signore ha messo sulla mia strada ho cominciato a vedere le cose con occhi diversi, a fare esperienze nuove e cose che forse non avrei mai fatto prima, ho capito che il Signore non mi aveva mai lasciato sola, era sempre stato vicino a me, aveva pianto con me e mi stava indicando la strada per uscire da quel sepolcro di paura e condizionamenti che mi ero costruita.
Pian piano ho capito che la morte di Lorenzo in realtà era una rinascita, per lui in cielo e per me qui nella vita di ogni giorno. Ho sentito il Suo grande amore per me, proprio attraverso le tante belle persone che ho incontrato e ho cercato, con tutti i miei limiti, di ricambiare questo amore dedicandomi, oltre che ai miei famigliari, a persone che si trovano in difficoltà.
In questi 20 anni ci sono stati altri momenti faticosi, la mancanza di Lorenzo si fa ancora sentire e la tentazione di chiudersi, cedere alla paura o al piangersi addosso è sempre in agguato, ma il Signore è con me e continua ad indicarmi la strada, e ogni giorno Lo ringrazio per i doni che mi ha fatto , per Lorenzo per gli anni che è stato qui con noi, e per i tanti doni che continua a farmi,.
Laura
Stasera abbiamo letto il racconto della risurrezione di Lazzaro narrato da Giovanni dove vediamo Gesù Signore della vita e della morte. Il tema centrale è la rinascita non solo nel senso di tornare a vivere ma anche una rinascita alla fede cristiana.
Mi è stata posta una domanda: se la mia rinascita è simile a quella di Marta e Maria, loro confidano nel Signore. Marta ha una grande fede in Gesù soprattutto quando dice “ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo” ma io la possiedo una fede così? E voi? La fede l’ho sempre avuta, i miei genitori mi hanno educato alla fede ma…..non saprei…..
Mi è capitato circa trent’anni fa quando a una delle mie gemelle avevano dato sei ore di vita, se non si riprendeva entro quelle tot ore purtroppo non ce l’avrebbe fatta. E in momenti come questi, ho fatto come fanno tante persone: ho cominciato a pregare il Signore che mi desse la forza di trascorrere quelle ore : è stato il momento in cui la mia “rinascita” nella fede è iniziato, sentirmi così vicino il Signore non mi era capitato mai.
Anche quando ho conosciuto Arcidiacono, nel momento più triste della sua vita, quando il suo bimbo era ammalato e non avevano grandi speranze. Ho coinvolto delle persone della nostra Parrocchia di Barbarolo per poter fare un gruppo di preghiera. Arci intanto si stava organizzando per fondare l’Associazione Bimbo Tu. Mentre facevamo questi passi io scoprivo di avere dei tumori (sono stata operata in due anni, tre volte per due tumori diversi). Questo è stato un momento nel quale mi sembrava che Gesù mi dicesse: non pensare a te, ci sono Io, ma pensa a quei bambini, che sono in ospedale e che hanno bisogno di un sorriso, di un momento di gioia nel loro cammino ospedaliero. Ho fatto così e ho seguito questo cammino, che seguo ancora.
Alla fine, nella mia vita, sono stata molto fortunata. Ma anche qui mi è stata posta un’altra domanda: per far nascere la fede nella resurrezione, Gesù lascia che Lazaro muoia. Ma come mi sarei comportata se la mia bambina non ce l’avesse fatta? Avrei avuto la fede di Marta e Maria? Sono onesta….non lo so. Dobbiamo pensare che l’esperienza vissuta da Marta è la stessa che noi abbiamo quando manca un nostro caro: dobbiamo ricordare quello che chiede Gesù a Marta “…..chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?” Dobbiamo trovare il coraggio di farci prendere per mano e rispondere “Sì Signore, io credo”-