Terra Santa 2018: il ricordo di Raffaella, Laura, Lara e Alessandro

E’ ormai passato un mese dal nostro ritorno dal Pellegrinaggio in Terra Santa ma i ricordi e le emozioni di quei giorni sono ancora vivi e rimarranno per sempre nel mio cuore. Esprimerli con le parole mi risulta veramente difficile. Da Betlemme, dove Gesù è nato, a Gerusalemme, dove è stato crocifisso e dove abbiamo visitato la tomba vuota a testimonianza della Sua Resurrezione.

Abbiamo percorso strade che anche Gesù ha percorso con i discepoli e abbiamo visitato luoghi dove Gesù si e’ fermato per annunciare il vangelo ai discepoli e alle tante persone che lo seguivano. Molto emozionante è stata la messa nel deserto. In mezzo a quel silenzio e a quel nulla, ho sentito tangibile la presenza del Signore in mezzo a noi.

Anche la traversata del lago di Tiberiade mi ha colpito. Rileggere i brani del Vangelo che parlano di Gesù che come noi è “andato all’altra sponda“ me lo ha fatto sentire lì di fianco a noi, a proteggerci come ha fatto con gli apostoli.

Abbiamo visto il muro che separa e circonda i territori palestinesi e ricorda il muro di cinta di un carcere e ascoltato testimonianze molto forti, racconti di ferite, divisioni, soprusi. Ma anche in queste testimonianze ho sentito tanta fede e speranza. È importante far sentire la nostra vicinanza a queste popolazioni e soprattutto pregare per loro.

Un ringraziamento speciale va alla nostra guida Lorenzo, veramente eccezionale, e ai nostri don Stefano e don Andres che hanno contribuito a rendere quei giorni pieni di gioia e di Spirito Santo.

Raffaella Mattioli

Il viaggio in Terra Santa  stato molto interessante dal punto di vista storico e culturale. Ho trovato una religiosità molto significativa al muro del pianto dove si riscontra una devozione intensa e sentita. Toccante e suggestiva la S.Messa sotto la tenda nel deserto, altrettanto quella al lago di Tiberiade

Laura Renda

Ripensando ai giorni trascorsi in Terra Santa, tantissimi sono i momenti vissuti con grande intensità emotiva, ma quello che ci ha toccato profondamente è il Getsemani.

Qui, ci siamo sentiti molto vicini a Gesù, camminando e pregando. Perché? Proprio in quel luogo Gesù ha dimostrato di essere un uomo come noi, ha provato tristezza ed angoscia manifestando la paura dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice”. E proprio seduti su un grande sasso, circondati da ulivi e cullati da un grande silenzio, ci siamo stretti insieme a Lui.

Lara e Alessandro