Terra Santa 2018: il ricordo di Lara e Laura

Questo viaggio è stato occasione di avvicinarmi, entrare, vivere l’umanità di Gesù. Camminare sulle strade che ha percorso, sentire la brezza del lago dove tante volte è stato, sentire il sole che brucia e vedere i colori dei fiori e dei frutti come succedeva a lui.

Il viaggio fisico si trasforma dunque in un viaggio dell’anima, che si vuole fare vicina al Signore, stargli accanto, scorgerlo nei vicoli di Nazareth mentre gioca con altri bambini, al pozzo in Samaria dove aveva sete, a Betlemme dove è stato protetto da mamma Maria e papà Giuseppe, a Gerusalemme quando è preso dall’angoscia per l’ora che si deve compiere e poi sulla via dolorosa mentre con fatica e dolore porta la croce.

La nostra guida Lorenzo ci ha sottolineato più volte la forza di quel Hic, “qui”, di questi luoghi…un “qui” che non ti può che toccare il cuore, e a volte ribaltarlo. Perché vivendo quei passi della Scrittura che tante volte ascolti o leggi sonnecchiando, qui ne sei parte, con il corpo, i sensi, le emozioni. Si sente forte ogni aspetto di Gesù, della sua umanità, custodita, amata, ferita da chi gli stava vicino…Gesù che ha provato le stesse cose che proviamo noi, come nel giardino degli ulivi quando ha avuto paura. Questa comunione con Gesù mi ha fatto sentire più vicino a Dio, o meglio, la vicinanza di Dio a me.

Lara Calzolari

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Il pellegrinaggio in Terra Santa è un viaggio formidabile ed entusiasmante. Ogni luogo suscita forti emozioni e la storia che accomuna queste meraviglie merita di essere studiata e approfondita, perché coinvolge diversi popoli che purtroppo tuttora sono in conflitto. Ciò che colpisce maggiormente é il Muro di separazione tra Israele e Palestina, simbolo della Terra Santa che oltre a dividere geograficamente e politicamente divide intere popolazioni che prima della costruzione erano unite. Penso che almeno una volta nella vita si debba provare questo tipo di esperienza, perché arricchisce molto soprattutto dal punto di vista spirituale.

Laura Ferrari

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