Caritas

La caritas diocesana incontro le equipe della Zona Pastorale

Un primo contatto di presentazione e conoscenza in vista di un affiancamento nei prossimi tempi.

SAN LAZZARO – Don Matteo Prosperini, Direttore della Caritas Diocesana, ed Elisabetta Cecchieri, operatrice dell’equipe Animazione e Formazione, mercoledì 30 novembre 2022, hanno incontrato i volontari delle Caritas della Zona Pastorale San Lazzaro per un primo contatto di presentazione e conoscenza.

Il direttore della Caritas aveva incontrato giorni prima i preti della Zona per proporre un percorso di affiancamento della caritas diocesana alla nostra zona pastorale. Nel primo incontro con i volontari, don Matteo ha parlato a braccio dei punti essenziali del servizio caritas nelle parrocchie e nelle zone.

Hanno premesso che la Caritas non deve dare “per carità” cose che i poveri debbono ricevere “per giustizia”, ovvero non si deve sostituire alle istituzioni  pubbliche. La Caritas diocesana ha competenze professionali che sono a disposizione anche per guidare gli operatori ad affrontare queste situazioni.

Ogni Zona Pastorale ha caratteristiche, bisogni e realtà specifiche, diverse dalle altre Zone, per cui le modalità di intervento debbono essere diverse. Elisabetta, incaricata di supportare la nostra Zona Pastorale, sarà presente presso ciascun gruppo nei giorni di attività, per conoscere le nostre realtà e stimolarci per venire incontro meglio ai bisogni emergenti. Periodicamente, assieme a lei, tutti i gruppi si riuniranno per confrontarsi.

La collaborazione fra le Caritas della Zona è importante, perché insieme si possono affrontare situazioni che da soli sono troppo gravose. Bisogna “fare rete”.

E’ anche importante l’atteggiamento con cui ogni volontario opera, sia personalmente che in gruppo. Se l’atmosfera del gruppo è positiva può attirare altre persone a partecipare. L’entusiasmo è contagioso. Sarà previsto anche un percorso di preparazione e formazione.

Attualmente la Caritas Diocesana offre un supporto economico derivante da fondi ereditari , ma dobbiamo liberarci da questa certezza per coinvolgere le nostre comunità nel farsi carico dei bisogni delle famiglie del territorio. Rischiamo di sentirci “quelli bravi” che aiutano i poveri con i soldi degli altri. La comunità e i singoli cristiani debbono porre la carità come motivo centrale della missione.

Elisabetta Cecchieri inizierà nelle prossime settimane a visitare i centri di ascolto e a frequentare le attività delle caritas della nostra zona per conoscere ed entrare a far parte della rete di volontari.