Sette anni con noi

Grazie, don Andres!

Un'esperienza entusiasmante

Un saluto riconoscente a don Andres che ha accompagnato con sapienza e dinamismo la nostra comunità per sette anni.

Don Andres Bergamini lascia il suo incarico nella nostra parrocchia e Zona Pastorale per assumere la cura pastorale delle parrocchie della Beata Vergine Immacolata e di Sant’Andrea della Barca.

Ecco alcuni pensieri, fra le tante cose che si potrebbero dire.

Carissimo Andres,
un saluto, un augurio, un grazie.

Grazie di quello che ci hai donato, di quello che ci hai insegnato, di quello che ci hai lasciato. Tre doni distinti, ma riconducibili a uno: “la comunità”, che con il tuo “fratello” Stefano (coppia vincente e invincibile) avete pazientemente, amorevolmente, infaticabilmente costruito, e tu sei una delle due pietre d’angolo.

Ti rendi conto che quello che ci salvò nel tempo del covid fu proprio il tuo aiutarci, insegnarci, iniziarci all’informatica attraverso Zoom, che ci permise di partecipare alle Stazioni Quaresimali, alle Messe in streaming, e ci abituò poi alle letture continuative della Parola?

Ti ricordi di quel pelletrekking che inaugurò la prima uscita dopo la chiusura coatta del covid? Camminare per pensare, per meditare, per conoscerci. Camminando pregammo, ci confidammo, condividemmo.

E poi le pillole di speranza, i tuoi brevi filmati con Don Antonio “alla ricerca del tempo perduto”. Da qui è nata l’esigenza di riscoprire le proprie radici per offrirle alla comunità. Stavolta in auto, ai paesi natali di alcuni di noi: Affrico, appollaiato sull’Appennino; Bagnacavallo, nella bassa Romagna, che si gloria di una visita di Dante; Crespino, addossato alla sponda del Po, un capolavoro di cultura, arte, accoglienza.

E poi l’organizzazione di alcune serate culturali, fra cui la passeggiata nell’Universo con il nostro carissimo Giovanni Corazza; è stato un viaggio fra due estremi opposti: l’infinito dell’universo e il limite del nostro essere umani. E tu, alla domanda di una uditrice (“come si concilia la scienza con la fede?”), rispondesti “è appunto la fede che risponde là dove la scienza si ferma”.

E poi gli orizzonti di quelle terre, da sempre in guerra, frequentate dal tuo grande amico Pimpa per ridare ai bambini traumatizzati dai bombardamenti la parola perduta, il gioco, il sorriso: i bimbi dell’Africa, della Striscia di Gaza, dell’Asia. Naturalmente la sua presenza nell’ambito della nostra parrocchia ha accresciuto la tua inventiva: pillole di speranza con il clown, presentazioni dei suoi libri, spettacolo nel teatrino.

Grazie per le ultime tue due invenzioni: “Le Donne nella Bibbia” e il giornalino parrocchiale “Il canta… storie”, di cui tu ci lasci con amore e fiducia il compito di continuare la vita. Un augurio grande per il tuo nuovo incarico: che tu possa costruire e far crescere la comunità dei fedeli che ti accoglierà.

La comunità