SAN LAZZARO – La ricerca dell’equilibrio tra azione e contemplazione è stato il tema del ritiro di zona che si è tenuto domenica 4 dicembre 2022 preso la parrocchia di San Francesco. Ci ha guidato don Matteo Prosperini.
Quest’anno Marta e Maria ci accompagneranno in tutte le nostre attività e ci è sembrato fosse bello cominciare l’Avvento con una meditazione sul testo evangelico che ci racconta il loro incontro con Gesù. La ricerca dell’equilibrio tra azione e contemplazione è stato il tema del ritiro di zona che si è tenuto domenica 4 dicembre preso la parrocchia di San Francesco a San Lazzaro di Savena. Ci ha guidato nella meditazione don Matteo Prosperini, parroco di San Disma, che ci ha aiutato a riflettere su due aspetti in particolare: la casa e il silenzio.
La casa è il luogo a noi più familiare e più caro, ed è nelle case che si è svolta una grande parte della vita di Gesù. È nella casa di Betlemme che i Magi adorano il Signore ancora in fasce, è nella casa di Nazareth che Gesù trascorre i primi trent’anni della sua vita. Marta e Maria ospitano Gesù nella loro casa, così come Zaccheo e tanti altri personaggi del Vangelo. È nelle case che è nata la chiesa. È la casa di Betania che guiderà anche il cammino delle nostre zone pastorali attraverso i cantieri sinodali.
Il ministero di Gesù ha attraversato tante case, che anche oggi possono essere uno dei luoghi privilegiati per annunciare il Signore a chi ancora non lo conosce, o a chi lo ha dimenticato, o a chi ha tante domande nel cuore e fatica a trovare una risposta. C’è una grande sproporzione tra quella che viene definita la vita nascosta di Gesù a Nazareth ed il suo ministero pubblico. Trent’anni di silenzio e poi tre anni di annuncio. Nelle nostre vite è il contrario: tante parole e pochissimi silenzi, ma è solo nel silenzio che può manifestarsi l’unica Parola che ci salva, il Verbo di Dio fatto carne.
Quando, nel comitato di zona, abbiamo pensato a come preparare il ritiro, ci è sembrato che il regalo più bello che potessimo farci fosse quello di creare uno spazio di grande silenzio, perché la Parola di Dio potesse scendere in noi e portare frutto, per pregare e adorare, per contemplare e gustare la presenza di Gesù. Dopo la breve meditazione di don Matteo c’è stato un momento di riflessione personale e poi un lungo tempo dedicato all’adorazione eucaristica.
Il luogo così bello della chiesa di San Francesco ha tanti elementi che ci ricordano il Vangelo: il tetto di legno, che ci riporta alla memoria il legno della mangiatoia, o quello delle barche su cui gli apostoli uscivano a pescare, le grandi icone appese alle pareti, in particolare San Francesco e Santa Chiara, che del vangelo hanno fatto la propria vita, l’ambone da cui ogni giorno la parola di Dio si diffonde, e infine i fratelli che ci sono accanto, che insieme a noi costituiscono il popolo di Dio, che fra speranze e angosce, gioie e fatiche, cerca di testimoniare nel mondo quella Buona Notizia che ha cambiato per sempre le nostre vite.
Ci è sembrato importante anche consegnarci reciprocamente un piccolo segno che ci accompagnasse fino a Natale: una sorta di calendario dell’avvento fatto di tante preghiere quotidiane, composte da noi e offerte a tutti attraverso il canale Telegram della zona pastorale. Preghiere brevi: una parola, un’immagine, un pensiero che ci possa accompagnare nella giornata e che si possa leggere rapidamente in un istante di libertà.
Il canale Telegram è uno strumento che usiamo molto per condividere messaggi, comunicazioni, inviti, che ci aggiornano sulla vita della nostra zona. Qualcuno dice che è uno strumento solo per i più “tecnologici” ma noi crediamo che possa invece essere l’occasione anche per i più anziani di chiedere un aiuto a figli, nipoti, parenti o amici per iscriversi al canale (l’iscrizione è davvero semplicissima) e poter rimanere aggiornati su tutto ciò che accade nella zona.
Marta e Maria sono dentro ad ognuno di noi e ogni giorno è un’occasione per ricordarci che dobbiamo continuamente trovare un punto di contatto tra il desiderio o la necessità di fare tante cose e l’importanza di fermarsi ad ascoltare, a contemplare, a gustare la bellezza della Parola che anche in questo Natale verrà ad abitare in mezzo a noi, per darci vigore, rallegrarci, accompagnarci, aiutarci ad essere grati per questo Dio che si fa uomo perché ogni uomo possa trovare in lui la sua verità e la sua pienezza di vita.