IDICE – Domenica 24 aprile un’ottantina di persone che gravitano intorno a Casa Santa Chiara hanno fatto visita alla parrocchia di Idice.
Traspariva tanta gioia nei volti dei nostri parrocchiani e anche in quelli dei visitatori. Dopo gli anni di interruzione causa Covid, finalmente l’associazione “il Ponte” è riuscita a organizzare la domenica a Idice per circa 80 persone. Il programma prevedeva la messa delle 10, un po’ di canti, il pranzo buonissimo preparato dal team di volontari di Idice, la tombola e i giochi.
Riportiamo quanto ha scritto Enzo Pedullà di questa giornata,
“Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E Gesù … “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Che occasione ieri nella nostra Parrocchia di Idice di rimetterci alla prova accogliendo la Comunità di Casa Santa Chiara, un rituale appuntamento di inizio primavera che si ripete da oltre 20 anni! Un’ occasione per far riemergere le nostre emozioni e compassioni sopite nel nostro profondo dal vivere quotidiano quando un piccolo ostacolo ci appare una montagna insormontabile; le “fragilità” di questi “ragazzi”, come continuiamo a chiamarli con dolcezza noi, sono state come sempre un motivo per farci crescere interiormente offrendo loro una mano, un sollievo, del cibo, un canto assieme a loro come viene viene. Perché loro si accontentano del niente, del nostro poco che per loro è tanto. A ripensarci difficile fermare un lacrimone!