Il C.P.P. si è riunito il giorno 20 giugno 2022 per analizzare i seguenti punti dell’ordine del giorno:
- Verifica di un anno: nelle commissioni cosa funziona e cosa no;
- festa della famiglia: breve bilancio e prospettive;
- designazione nuovo presidente di zona e comitato di zona;
- report assemblea diocesana;
- gestione bar: richiesta del Girotondo.
I consiglieri hanno ribadito che lo “strumento” commissione è un modo valido per lavorare, e tutte le commissioni, chi più, chi meno, si sono trovate in questi mesi e hanno fatto diverse proposte e avviato attività per i loro ambiti. E’ stato sottolineato che le commissioni dovrebbero incontrarsi non solo quando nasce un’esigenza operativa, ma anche per dei momenti di confronto sui diversi ambiti (liturgia, carità, catechesi, giovani, comunicazione, famiglia), sul piano delle proposte del futuro, sullo scambio di riflessioni. Inoltre è stata sperimentata la fatica di coinvolgere nuove persone all’interno dei gruppi di lavoro.
Nell’ambito della comunicazione, è stato detto che sono necessari anche investimenti economici per poter fare proposte alla comunità, soprattutto in ordine all’idea di creare dei percorsi di apprendimento sull’uso dei social media e dei vari canali di comunicazione.
Per quanto riguarda l’ambito dei giovani, che rimane quello più difficile, Marika ha segnalato la grande fatica nel fare rete con gli educatori. I gruppi giovanissimi sono sempre più esigui. In controtendenza l’esperienza di Estate Ragazzi che, anche se è “esplosa” solo nelle ultime settimane prima dell’inizio, ha visto la partecipazione di 150 ragazzi e 50 animatori e mentre è comprensibile il desiderio delle famiglie di far fare belle esperienze ai figli era molto meno scontato riuscire a trovare tanti animatori giovani. È ormai improrogabile provare a capire (e non solo da parte della commissione giovani) quale tipo di proposta può essere attraente per i giovanissimi e i giovani perché finora stiamo assistendo ad un generale abbandono della parrocchia come luogo di aggregazione.
Riguardo la verifica della Festa della Famiglia, Luca ed Elisa hanno fatto un bilancio positivo, soprattutto per il clima che si è riusciti a creare tra chi l’ha preparata e organizzata. È evidente come ci sia un grande bisogno da parte delle persone di ritornare ad uscire dalle proprie case e ad incontrarsi per creare relazioni e poter stare insieme. Anche in questa occasione si è sperimentata la fatica nel coinvolgere i più giovani, anche se gli animatori di ER hanno animato i vari momenti di gioco. Positivo anche l’aspetto economico. Raccolti al netto delle spese, euro 3.700, anche se rimangono da pagare ancora alcuni fornitori. Ribadiscono che per il prossimo anno si vorrebbe cominciare già dal mese di ottobre a convocare un gruppetto di persone che pensi all’organizzazione della festa.
Per quanto riguarda il lavoro della zona pastorale e la designazione del nuovo presidente e del nuovo comitato di zona, si invitano i membri del consiglio pastorale a riflettere in questi mesi su quali possono essere i nomi da proporre per l’uno e l’altro incarico. Adesso nella nostra zona pastorale abbiamo ancora tanti preti, ma dobbiamo ragionare sul futuro. Nei prossimi dieci anni lo scenario della nostra zona cambierà molto e dovremo essere pronti ad affrontare nuove situazioni che vedano una maggiore responsabilità da parte di tutti i laici, non solo dei ministri istituiti, che sono sicuramente un punto di partenza, ma la logica non può essere quella di sostituire ai preti mancanti un diacono che ne faccia le veci, bensì quella di formare i laici a vivere nella chiesa quella corresponsabilità di cui tanto si parla, ma che è ancora poco praticata. Si allega a questa sintesi anche il report dell’ultimo comitato di zona e il documento inviato dalla diocesi sul rinnovo degli organismi di zona. Il Comitato di zona si troverà il 5 settembre per formare la terna di nomi tra i quali l’Arcivescovo sceglierà il nuovo presidente.
All’assemblea diocesana erano presenti don Stefano, don Catalin, Donatella, Daniele, Raffaella, Liliana e Giampaolo. Durante l’assemblea è stata presentata la sintesi fatta dal gruppo diocesano per il Sinodo che ha raccolto tutti i contributi dei gruppi sinodali arrivati dalle parrocchie, associazioni, movimenti o altri organismi.
La sintesi ci offre una fotografia molto realistica della nostra chiesa bolognese.
[Sito della Diocesi sul tema del Sinodo]
Ci sono molti nodi critici, ma anche il desiderio di lavorare perché il futuro possa offrire un volto di chiesa più aperto, meno ancorato al passato, che non si modelli sui presbiteri ma sulle comunità, che trovi strade nuove per coinvolgere i più piccoli e i giovani che sono i grandi assenti in tutte le realtà ecclesiali, fatta eccezione per alcune associazioni o movimenti ed Estate Ragazzi. I punti su cui lavorare potranno essere un’occasione per il nostro consiglio pastorale per darsi alcune priorità per i prossimi anni. Durante l’assemblea è stata presentata, con una bella lectio di don Maurizio Marcheselli sull’icona biblica dell’anno: Marta e Maria (Luca 10,38-42).
Infine, sulla gestione del bar, che attualmente è chiuso, c’è stata una proposta da parte del Girotondo, cooperativa sociale. Il Girotondo, nato nella nostra parrocchia nel 1995, in questi anni ha creato molti servizi per i più piccoli (asili nido e scuole materne) o ha rilevato strutture già esistenti che vivevano una forte crisi di gestione. Il Girotondo ha 40 dipendenti, tutte donne, che lavorano nelle diverse strutture.
La cooperativa ha presentato a don Stefano una richiesta per poter ristrutturare e gestire il bar parrocchiale con lo scopo di creare un luogo di aggregazione e di formazione al lavoro per i più giovani (la formazione verrà fatta attraverso il CEFAL). La posizione del bar è davvero strategica essendo all’interno del parco 2 agosto e potrebbe diventare un’occasione per creare un luogo dove le persone possano non solo fermarsi a prendere un caffè o un gelato ma anche scambiare due chiacchiere e creare relazioni. Verrà chiesto al comune anche la possibilità di espandersi sulla zona del parco adiacente con qualche tavolino, ombrellone, etc.
Il bar può diventare un luogo di aggregazione anche per chi frequenta sporadicamente la parrocchia (genitori dei bimbi del catechismo, gruppi giovanissimi, volontari per i vari servizi). Vengono espresse alcune perplessità sul rischio di creare punti di collisione con la parrocchia dato che gli spazi della sala di comunità e del bar sono adiacenti, per cui sarà necessario un regolamento molto chiaro in merito e anche uno stretto monitoraggio, soprattutto nei primi tempi, per far sì che tutto possa andare nel migliore dei modi e risolvere tempestivamente eventuali problemi che possono sorgere.