SAN LAZZARO – Mettiamo a disposizione la relazione del comitato Carità della nostra Zona pastorale, in vista dell’incontro con il vicario don Ottani, il 18 gennaio 2022.
Dai primi incontri dopo la prima Assemblea di Zona, diverse persone sono rimaste in contatto via mail o con incontri, anche senza svolgere una particolare opera di volontariato, per confrontarsi.
Emerse allora che l’ambito nel quale potevano esserci nuovi bisogni, quello forse “più povero”, era l’ambito della solitudine delle persone, per cui si pensava di poter fare qualcosa iniziando dai rapporti di vicinato.
Purtroppo questi incontri si sono un po’ alla volta diradati come partecipazione, facendone così sfumare i contenuti, ma soprattutto è stata l’interferenza della pandemia a bloccare qualsiasi buona intenzione in tal senso sul nascere.
Al contrario, i gruppi di volontari Caritas presenti in tutta la Zona, che già da anni avevano una consuetudine a incontrarsi e confrontarsi, si sono rimboccati le maniche per poter far fronte alle difficoltà emergenti dalla pandemia, spesso confrontandosi sulle famiglie che chiedono assistenza e contributi, e cercando di suddividersi gli oneri.
Le famiglie sono aumentate, con le difficoltà inerenti il calo di lavoro per chi ce l’aveva, il blocco totale per chi lavorava in nero (aumentando tanto il carico delle famiglie del campo nomadi che lavoravano prevalentemente nella raccolta ferro), l’impossibilità di cercare e trovare per chi già era disoccupato. A questo si sono aggiunti problemi di salute più difficilmente gestibili e, soprattutto, problemi importanti per i bambini costretti alla DAD.
I diversi gruppi hanno inoltre avuto la difficoltà della sparizione dei volontari tradizionali di una certa età, spaventati del contagio. Sono così diminuite le forze disponibili.
I volontari rimasti si sono dati da fare per sollecitare nuovi volontari, che in parte sono venuti anche da parte di chi normalmente non frequenta con regolarità le liturgie, ma si è prestato volentieri comprendendo la necessità.
Nel periodo successivo al lockdown, di comune accordo, alcuni rappresentanti di tutte le Caritas di Zona hanno chiesto un incontro all’Assessore alla Scuola per presentare i problemi rilevati nella frequenza scolastica dei bambini. E’ in programma la prosecuzione con un altro incontro con le istituzioni per approfondire il problema, che nelle famiglie degli assistiti è ulteriormente aggravato dall’analfabetismo dei genitori e dalla provenienza straniera, lasciando i bambini in una grave situazione di ulteriore marginalizzazione.
Dopo il diradarsi degli incontri, nel periodo più interessato dal lockdown, stiamo riallacciando i rapporti tra le varie Caritas, che in questo periodo si sono trovate sovraccariche, per riprendere eventuali nuove iniziative.
Si vuole proporre: un’eventuale progetto di scuola di italiano in Zona o un aiuto scolastico maggiore per i bambini – uno sportello sul lavoro, già iniziato a San Francesco, da condividere con le altre Caritas di Zona – un incontro con Insieme per il Lavoro per vedere come meglio collaborare – incontri comuni di formazione.
Un problema nel quale ci imbattiamo da tempo è la difficoltà a mettere insieme i criteri per i contributi economici: in questo senso ci sono divisioni, molti punti di vista differenti, che vanno riparate e richiedono una composizione; per questo si auspica che anche i sacerdoti della Zona prendano atto della situazione, accogliendo le difficoltà e aiutando a comporre le divisioni con un confronto anche con i laici volontari, con la consapevolezza di tutti che si tratta di processi graduali non facili da comporre.
Una possibilità potrebbe anche essere quella di convocare la delegata diocesana Caritas per la Zona e attuare un confronto con lei, dato che la maggior parte delle entrate nelle varie Parrocchie derivano dai fondi diocesani.
A breve dovremmo fissare un incontro comune per valutare tutte queste situazioni.
Fino ad ora, hanno sempre condiviso tutte le Parrocchie di San Lazzaro (quattro Centri di Ascolto)