Da un animatore

Le immagini e il racconto di Estate Ragazzi 2022 a Idice

Riviviamo l'avventura di ER2022 attraverso le immagini e le parole dei protagonisti

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IDICE – Proviamo a gustare la bellezza dei giorni di Estate Ragazzi aiutati dai resoconti dei protagonisti.

Dopo tanti anni di estate ragazzi, è complicato sedersi alla scrivania, per di più con quaranta gradi all’ombra, e trovare un modo per descrivere ancora cosa questa esperienza significhi. Eppure, ci si rende conto poco dopo che ciò che rende magica ogni estate ragazzi è molto semplice, ed è qualcosa che rimane uguali tutti gli anni: è il calore e la gioia di due settimane in cui i bimbi entusiasti popolano il nostro oratorio, come solo i bambini sanno fare. E’ la soddisfazione dei giovani ragazzi che, pur con tutte le difficoltà e magari anche le imperfezioni, si impegnano e dedicano due settimane della loro estate per cercare in tutti i modi di accompagnare quei bimbi in questa avventura. E’ la felicità di stare insieme; l’allegria dei giochi; lo sbuffare all’unisono dei bambini quando è ora di ballare l’inno; le litigate per i punti nella gara tra le squadre e la confusione del pranzo sotto il tendone. E’, per dirla in breve, l’energia che si sprigiona in due settimane che, sfido a negarlo, volano per tutti, perché il tempo speso insieme è quello che vale.

Chi vi scrive è, ormai, un malconcio vecchio animatore che ha vissuto questa estate ragazzi da veterano, con qualche visita di sopralluogo qua e là costellata dai ricordi di quando era lui a conoscere tutti i bimbi e a sovrintendere ai lavori. Eppure, mi sono bastate queste poche giornate da animatore per percepire che tutto è come prima, nonostante il tempo che è passato.

Certo, i salti di qualità che l’estate ragazzi di Idice ha fatto negli anni sono sotto gli occhi di tutti. Basti pensare, per mettere subito sul piatto il pezzo forte, le due gite alla piscina di Monterenzio e, udite udite, all’Acquajoss, che sono sicuro abbiano fatto passare qualche notte insonne ai poveri Matteo e Marina, gli impavidi e strepitosi responsabili del campo estivo di quest’anno. Per non parlare dei laboratori pomeridiani, che intrattenevano dopo pranzo i bimbi nelle più svariate attività, dalla musica all’arte, quando solo un folle sarebbe stato all’aperto sotto il sole bolognese. Le scenette, che tutte le mattine gli animatori recitavano per un momento di riflessione sul tema di quest’anno, il Piccolo Principe. E anche se ovviamente tutti sappiamo- non facciamo i bugiardi- che è difficile riflettere una settimana dopo la fine della scuola, è stato sicuramente un momento prezioso per tutti. E, ancora, la giornata delle Olimpiadi, in cui i bimbi sono andati a San Lazzaro per sfidare la confinante Estate ragazzi nei più disparati giochi.

E, nonostante tutte le cautele che si devono mantenere di fronte al nemico invisibile che ci attanaglia ormai da anni, permettetemi di dire che è stato un sollievo vedere, finalmente, i bambini mescolarsi e vivere appieno queste due settimane senza restrizioni, ora che grazie all’impegno e alla responsabilità di tutti le norme anticovid si sono alleggerite. Quindi, è fuori discussione che tutti, dai responsabili Matteo e Marina, alle persone che ci hanno dato una mano, tra cui menziono l’ Emanuela, Mauro, Don Catalin e Marina, agli animatori abbiano portato l’estate ragazzi a un livello sempre più alto di qualità.

Eppure, tutto è come prima, come dicevo, perché a rendere l’estate ragazzi speciale sono le persone. Ricordo come fosse ieri quando la Roberta e l’Emanuela, le due persone che hanno fatto nascere tutto questo, vennero a cercarci casa per casa, quando in una saletta in pochissimi discutevamo come intrattenere questi bimbi che sarebbero arrivati in massa, quando tutti impacciati ci inventavamo i giochi, facevamo le prime gite. E ricordo candidamente che, nonostante tutto il sudore, la fatica e- non lo nego- la stanchezza di due settimane al sole in cui sarei potuto andare al mare, neanche per un secondo pensavo che non ne valesse la pena. Perché era magico vedere per due settimane bambini felici che scorrazzavano per la parrocchia, confrontarsi con i bambini che sono, di gran lunga, coloro che possono insegnare di più a ragazzi e ad adulti, arricchirsi di quella meraviglia che solo i bambini possono portare. Ed era speciale sentirsi parte di una comunità, di un qualcosa di bello.

Ecco, ora che molti bambini sono diventati animatori, ora che tutto forse è più grande e più efficiente, perché Matteo e la Marina e tutti gli altri hanno preso le redini del lavoro già fatto e lo hanno sviluppato, io continuo a vedere questo spirito: vedo giovani ragazzi che si spendono e si impegnano, vedo bimbi che- lo spero- si sono divertiti, hanno fatto un’esperienza di confronto con gli altri arricchendo gli adulti ed arricchendosi tra loro, e vedo tante persone che lavorano e credono in questo progetto, credono nella bellezza di stare insieme. Lo dico senza retorica: l’estate ragazzi, avendola vissuta sia da bambino sia da animatore, è un’esperienza piena di vita, che riempie chiunque la faccia da qualsiasi punto di vista, che sia bambino o sia adulto. E, come mi piace dire da anni, anche se magari non siamo stati perfetti, vi assicuro che ce l’abbiamo messa tutta, e vi do appuntamento a settembre per un’altra settimana e, ovviamente, alla prossima Estate Ragazzi 2023.

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