Lunedì 13 maggio, presso Villa Pallavicini (Bo), si è svolta la festa dei doposcuola diocesani, e vi hanno partecipato anche gli Oratori della nostre parrocchie di San Francesco e San Lazzaro.
In questa meravigliosa giornata, caratterizzata da tanta allegra e felice confusione, generata dall’euforia della pace costruita nei cuori, più di 500 tra bambini e ragazzi arrivati dalla città, ma anche dai luoghi più lontani, come Monghidoro, Castello d’Argile, Bazzano e facenti parte dei 150 doposcuola diocesani, hanno potuto incontrarsi e trascorrere un pomeriggio insieme ai propri educatori e volontari.
Gli studenti hanno partecipato ai giochi e ai laboratori organizzati dagli animatori di ANTAL Pallavicini.
I volontari ed educatori hanno incontrato il Cardinale Matteo Zuppi e assistito al lancio del percorso “Siamo una casa di Pace, di Relazione e di Spirito”, che sarà sostenuto dall’Università di Bologna e avvierà un’indagine report sui giovani in merito a questi temi.
Al termine delle attività il Cardinale ha incontrato tutti, riuscendo a generare in ognuno dei presenti una profonda speranza.
I doposcuola non vogliono essere una seconda scuola, ma una casa ove sentirsi accolti nei propri bisogni. Prendiamo la storia di uno di loro: Destiny. E’ arrivato da poco in Italia, dove ha trovato un mondo molto diverso dal suo. Frequenta la terza elementare. In classe tutti scrivono e comprendono; lui ascolta ma non intende. Continua a chiedersi perché si trova in Italia. Ecco allora che la sua storia ci fa capire che superfluo e impossibile è l’insegnamento delle materie scolastiche, ma ciò che serve è imparare la lingua e soprattutto sentirsi accolto.
Da noi non si insegna solo matematica e grammatica; non possiamo avere un programma definito. L’ascolto dei bisogni ci costringe ad una continua rivoluzione. Ci troviamo in un “ospedale da campo” ove, arrivando continuamente urgenze a cui far fronte, devono essere somministrate in primis flebo di ascolto, e non medicazioni di pietismo e commiserazione.
Una domanda è stata posta al cardinale: “Cosa possiamo fare di più per esser casa di pace, relazioni e Spirito?” Lo stesso don Matteo incalza: ”Cosa possiamo fare di più per rispondere ai loro perché? Rispondiamo allora ai tanti bisogni allargando lo sguardo sulle devianze, sugli abusi e sulle dipendenze oggi di tanti tipi. Cerchiamo di impegnarci per contribuire alla dignità di ognuno, per dare ai nostri utenti atti di giustizia e bei ricordi da conservare. I doposcuola sono iniziati con l’aiuto-compiti; certamente questo rimane, ed è fondamentale per tenere il ritmo scolastico. Altresì è basilare l’ascolto, percepire le mancanze e ciò che è naturale per tutti i bimbi, come lo sport, la musica, le relazioni sociali e non di meno la scoperta dei propri talenti, non sempre in sintonia con il programma scolastico.
Nell’ascolto e nella preghiera mettiamo in atto la “carità creativa” ove le risorse umane e materiali possono regalare il valore aggiunto ad una esistenza umana.”
Il nostro Cardinale, come sempre, riesce a comunicare efficacemente, e dopo aver dialogato con i coordinatori, educatori e volontari è sul palco. Con un clima da stadio creato dai ragazzi non spreca parole, ne pronuncia una in particolare, ”Pace!” ed ecco volare i palloncini in alto nel cielo che per l’occasione è di un intenso azzurro; siamo certi che porteranno questo messaggio al cuore dell’umanità.
E prima di ripartire per il viaggio di ritorno, con tutta questa gioia nel cuore, ci siamo goduti una bella e abbondante merenda, distribuita dai volontari e gentilmente offerta dalla Felsinea. Arrivederci al prossimo anno, con l’obiettivo di esser sempre più numerosi e chiassosi, come diceva S.Giovanni Paolo II ai giovani radunati in GMG: “questo chiasso deve arrivare ad esser sentito da lontano”.
Giuseppe e Silvana Salomoni