BOLOGNA – Domenica 11 giugno 2023 , in cattedrale è stato conferito il ministero dell’accolitato a Giampaolo Marzaduri e Barbara Castaldini, un grande dono per la nostra parrocchia.
Sicuramente è stato un traguardo importante e un bellissimo momento per loro e per i loro cari, ma sappiamo che dietro ad ognuno di noi c’è la vita della nostra comunità e che ogni ministero non è mai per sé, ma è sempre in vista di un servizio che si offre agli altri.
L’Accolito ha il compito di curare il servizio dell’altare e di aiutare il Sacerdote nelle azioni liturgiche, inoltre può distribuire la comunione in qualità di ministro straordinario, ma il suo compito non si ferma qui, l’accolito è anche colui che si prende cura di chi è più debole o ammalato, sia portandogli a casa la comunione, sia facendosi carico di non lasciare nella solitudine le persone più fragili. In questo compito può scegliere di farsi aiutare da altre persone della comunità che insieme a lui rendono visibile l’amore che il Signore ha per chi è in situazioni di sofferenza.
Domenica abbiamo celebrato la festa del Corpus Domini e non è un caso se l’accolitato è stato conferito, per la prima volta anche a dieci donne, all’interno di questa festa. Spezzare insieme il pane eucaristico ci rende corpo di Cristo e ci chiede di condividere il pane terreno con tutti i nostri fratelli, soprattutto con chi spesso non ha cibo a sufficienza. Ci spinge anche ad essere portatori di pace.
Nella sua omelia il card. Zuppi ha ricordato come ogni guerra inizia nel non saperci più parlare amichevolmente, nel volto abbattuto e pieno di rancore. Come tra i discepoli: sono fratelli ma non si amano. L’Eucarestia è il “mi interessi di Dio” per le nostre persone e perché anche noi diventiamo nutrimento di interesse, di solidarietà, di vicinanza, di fraternità. L’Eucarestia è pace perché Cristo si unisce e ci unisce, con lui diventiamo quello che saremo: una cosa sola. Dov’è tuo fratello? Lo domanda a noi, ci coinvolge, ci custodisce e ci chiede di essere custodi.
Giampaolo e Barbara sono il segno che il Signore ci custodisce nel suo amore e continua ad inviare il suo Spirito per suscitare nuove vocazioni laicali. Confidiamo che nei prossimi anni possano nascere altre vocazioni al ministero, perché sempre più uomini e donne possano collaborare con i nostri sacerdoti nella cura della comunità parrocchiale ed essere segno della gioia del vangelo per tutti coloro che cercano la pienezza per la propria vita.
Domenica 18 giugno c’è stato un pranzo conviviale di festa dove abbiamo raccolto questa intervista ai protagonisti: