Il video integrale

Dal campanile alla Comunità

La Zona Pastorale incontra don Angelo Baldassarri

ZONA PASTORALE – Don Angelo Baldassarri, vicario generale per la sinodalità, ha offerto una preziosa riflessione sulla storia e la natura delle nostre comunità cristiane nella prospettiva dell’attuale configurazione in zone pastorali, chiamate a camminare insieme nella fede.

Don Angelo Baldassarri, vicario generale per la sinodalità, ha offerto giovedì 18 dicembre, in occasione delle celebrazioni per il centenario della parrocchia di San Lazzaro, una preziosa riflessione sulla storia e la natura delle nostre comunità cristiane, partendo da esperienze vissute, nella prospettiva dell’attuale configurazione in zone pastorali, chiamate a camminare insieme nella fede.

La riflessione storica parte dai fatti di circa otto secoli fa, quando l’antica chiesa sorse come chiesa collegata al lebbrosario, chiamato anche lazzaretto, per divenire in seguito il fulcro di aggregazione di un borgo sempre più popoloso, identificato appunto con il nome di San Lazzaro.

Come cresceva il borgo, altrettanto cresceva negli abitanti il senso di attaccamento alla propria chiesa, tanto da far sorgere sempre più fortemente il desiderio che essa divenisse la propria parrocchia. E questo fu l’obiettivo raggiunto esattamente 100 anni fa.

A quel tempo, gli spostamenti erano difficoltosi e la gente tendeva a vivere solo nel proprio ambito territoriale. Per questo l’attaccamento al proprio campanile era così vivo.

Adesso, al contrario, le distanze si sono ridotte, lo sguardo si è ampliato e ciò che sembrava lontano ora è divenuto vicino. Sono state costituite quindi le zone pastorali in cui tanti campanili diversi, ognuno con un proprio patrimonio di storia e di vita, sono chiamati a mettere in comune le proprie potenzialità per dare luogo ad una nuova forma di comunità. Considerando questa duplice realtà, le riflessioni di don Angelo Baldassarri hanno approfondito le implicazioni, sia positive che problematiche, di questo attaccamento al campanile, estendendosi anche alla necessità che i nuovi sviluppi in zone pastorali, sorte per favorire la collaborazione fra comunità parrocchiali vicine, ognuna con una propria ricchezza spirituale, rendano evidente e operoso anche per i singoli fedeli il valore aggiunto di questo nuovo modo di pensarsi come comunità.

Infine, ci si è chiesti come il tema della cura per i poveri e i malati, che è un aspetto connaturato all’origine stessa di San Lazzaro, si possa conservare e preservare nella vita della comunità. Don Baldassarri ha esortato a farlo maturare sempre di più, dato che, pur essendo profondamente connesso all’animo e alla storia di San Lazzaro, la città oggi non è abbastanza conosciuta per questa sua caratteristica, bensì per altre sue peculiarità, più legate al diffuso benessere, che lascia in ombra larghe fasce di disagio e di difficoltà che occorre anzi saper non solo vedere, ma imparare ad ascoltare e accogliere con grande attenzione alle persone.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie