I numeri e le iniziative svoltesi sabato 13 nel cuore della città
Un piatto che contiene una bomba è il disegno di pixel art, firmato da Lorenzo Mattotti e realizzato quest’anno da Cefa, sabato scorso in Piazza Maggiore, con centinaia di piatti per celebrare la Giornata mondiale dell’alimentazione. L’obiettivo era accendere i riflettori su quello che è sotto gli occhi di tutti: il legame tra guerra e fame, che si alimentano a vicenda in un circolo vizioso sempre più grave. Secondo il rapporto Fao 2024, le guerre e i conflitti armati rappresentano la principale causa dell’insicurezza alimentare nel mondo e in particolare in Africa. Sono 134 milioni le persone che a causa di 56 conflitti in 92 paesi si trovano a rischio di morte per fame. Nel complesso, le persone in stato di insicurezza alimentare nel mondo sono 733 milioni ovvero ben 121 milioni in più rispetto al 2021.
L’iniziativa di solidarietà «Riempi il piatto vuoto» nasce con un doppio intento: lanciare una colletta alimentare per aiutare le mense di Bologna, e raccogliere fondi a sostegno dei progetti di Cefa per combattere la fame nel mondo. Grazie alle donazioni ricevute, Cefa quest’anno riuscirà portare avanti un progetto di sviluppo agricolo in Etiopia, che è il 5° paese al mondo per numero di persone che soffrono la fame (oltre 15 milioni e il 34,6% dei bambini sotto i 5 anni). Grazie all’adozione di tecniche agronomiche più sostenibili e all’utilizzo di moderni macchinari per l’agro-trasformazione si vuole incrementare la produzione agricola del 20%. I beneficiari saranno 2700 persone organizzate in 15 cooperative agricole. Sono stati oltre 150 i volontari che si sono alternati per preparare in piazza Maggiore il più grande piatto vuoto del mondo, formato da circa 3000 piatti che sono stati riempiti grazie a 100 carrelli provenienti da associazioni, parrocchie, aziende, scuole della provincia. I carrelli spinti di volontari hanno percorso le strade della città, colmi di cibo per le mense di Bologna e con le offerte per realizzare un progetto di sviluppo agricolo in Etiopia.
Nel pomeriggio i carrelli sono tornati a riempirsi, a favore delle 10 mense cittadine beneficiarie della solidarietà dei bolognesi: Convento San Giacomo Maggiore – Mensa Agostiniani; Mensa Antoniano di Bologna; Mensa Caritas di Santa Caterina; Cucine Popolari; Emporio Bologna Pane e Solidarietà; Opera Padre Marella; Mensa Caritas Sacra Famiglia; Mensa parrocchia San Giuseppe Sposo; Comunità di Sant’Egidio; Associazione Ananda Marga Bologna – Sezione Servizio sociale.
E con il cardinale Matteo Zuppi, intervistato dal giornalista Matteo Cau si è parlato anche di pace e come conquistarla: «Occorre prepararla – ha detto Zuppi – e per questo è necessaria tanta insistenza, non arrendersi, capire gli spazi che ci sono, far sì che in un modo o nell’altro ci si arrivi». «Questo ci coinvolge tutti – ha sottolineato – e credo che se c’è una cosa che il Cefa ha nei suoi “cromosomi”, questo sia che ognuno deve fare la sua parte».