Buondì del 29 giugno ’18
La tua identità se dipende dal successo, gli altri ti diranno chi sei, se l’hai scoperta nella verità ti stringi a lei come alla roccia e non temi le fragilità.
Chiesa di Bologna
La tua identità se dipende dal successo, gli altri ti diranno chi sei, se l’hai scoperta nella verità ti stringi a lei come alla roccia e non temi le fragilità.
Ciò che ci rende intimi è avere gli stessi intenti non usare le stesse cose, così nella prova restiamo uniti altrimenti si crolla.
I frutti sono un bene a cui aspiri e che ti muove. Li progetti nelle intenzioni, li semini con parole e gesti, ma il gusto è sempre condivisione.
La via “tutto per me” ha molte corsie nei due sensi, ma è sempre trafficata, quella che gioisce della gioia dell’altro non tutti l’hanno trovata.
Solo tu puoi togliere dal tuo cuore il giudizio che ti acceca. I difetti degli altri sono circa come i tuoi: la pazienza ci sarà se ti fa piacere.
La meraviglia è scoprire che oltre i tuoi giusti progetti ce ne sono altri più grandi che coinvolgono la storia e il mondo. Rallegrati perché ne sei parte.
Quale ricchezza è vera? Quella della felicità che nessuno può toglierti, fatta di persone non di cose.
Se hai occhio scegli e gioisci di ciò che è veramente prezioso: ogni tempo della vita è dono condividilo per moltiplicarlo.
Dici Padre nostro perché sei parte di una famiglia. Amato vuoi corrispondere e chiedi che il perdono circoli perché è la via che libera dal male.
La vita interiore e la vanità vanno in direzioni diverse: la prima ascolta e si muove da un legame invisibile, la seconda si mostra in cerca di consensi.