Buondì del 21 ottobre ’18
La gioia dell’amore trasforma il desiderio di primeggiare sopra gli altri nella meno popolare signoria di servire gli altri: è sintonia con la loro parte più vera.
Chiesa di Bologna
La gioia dell’amore trasforma il desiderio di primeggiare sopra gli altri nella meno popolare signoria di servire gli altri: è sintonia con la loro parte più vera.
Guarda con gratitudine persone e cose attorno a te, dono per la tua felicità, le parole e i gesti che farai lo annunceranno.
Molti vorrebbero sapere ma pochi arrivano a conoscere e gustare quanto sono amati, perché distratti da altri interessi. Eppure non c’è fragilità in te che sia dimenticata.
Fai e favorisci l’impegno, spenditi generosamente portando pace perché anche altri lo facciano con te, accogli e rileggi quanto accade con sguardo di fede perché c’è tanta bellezza da vivere.
È un grande guaio sentire la vita di fede come un insieme di norme e non provare il gusto della benevolenza e della giustizia. Lascia morire la vita vecchia non travestirla se vuoi vivere quella nuova.
Apprezza la luce che la legge ti dona e cammina al suo chiarore, senza restare abbagliato giudicando gli altri.
Per vivere di fede troverai molti esempi di sostegno nel cammino, se cerchi ragioni che sostituiscano la fede resti impantanato a oltranza.
La tua radicale povertà è la via per accogliere l’amore: affascina la tua vita perché tu scelga di seguirlo, non ha prezzo se non quello della tua felicità.
È una gioia avere dei bei parenti ma non basta per essere felice. Accogli e vivi la Parola che ti apre gli occhi per riconoscere in ogni persona un fratello prezioso.
Non pensare che basti non fare il male per star bene: la neutralità soccombe alle prepotenze. Sarai libero se colmi d’amore tempo e pensieri nel baricentro della relazione tra Cielo e terra.