Buondì 25 dicembre ’19
Accogli il Figlio di Dio nella sua e tua fragilità, diventa una cosa sola con la sua carne, per sentire nel tuo intimo e tradurre in vita quanto è bello essere amati.
Chiesa di Bologna
Accogli il Figlio di Dio nella sua e tua fragilità, diventa una cosa sola con la sua carne, per sentire nel tuo intimo e tradurre in vita quanto è bello essere amati.
La lode a Dio perché ha visitato, visita e visiterà il suo popolo è la profezia di cui il mondo ha bisogno perché oggi splenda il sorriso di salvezza.
Diventare madre e padre è l’evento che più ti avvicina a Dio, perché dai la vita. Perciò vuoi che il suo nome, cioè la sua identità, non sia una convenzione ma la sua libertà.
L’istinto anche del più buono si preserva dall’altro e dalle sue scelte misteriose. Solo un amore più grande, accogliendoti, vince i tuoi timori e ti insegna a prendere con te.
Esulta di gioia perché l’attesa vede l’atteso e la speranza abbraccia la presenza. E tu cosa attendi?
Anche tu sei chiamato a un amore generoso. Esprimi le tue perplessità, regala il tuo eccomi e questa fede creerà una persona nuova e un mondo nuovo.
Il ricordo delle promesse è la strada che ti porta al loro compimento, ma se te ne dimenticassi, con umiltà recupera presto il cammino, perché vogliamo sentire il tuo grido di gioia.
Non devi generare Dio, lui c’è già, tu semplicemente accoglilo così com’è. Così lo conoscerai e ti inebrierai di lui.
Puoi essere solo ciò che mangi e vesti, ma senza identità, eppure Lazzaro (cioè “Dio aiuta”) l’hai accanto ora: ti aiuterà a riconoscerti fratello e ritrovarti figlio amato.
Finché fai domande per incastrare l’altro non cerchi verità, ma capirai se ti metti in questione, se sei disposto a cambiare. Solo allora avrai risposte.