Buondì 9 dicembre ’18
Nel deserto non contano i titoli ma il cuore puro che riconosce la Parola come salvezza che accade per te: spiana le presunzioni, colma le depressioni, raddrizza i giudizi.
Chiesa di Bologna
Nel deserto non contano i titoli ma il cuore puro che riconosce la Parola come salvezza che accade per te: spiana le presunzioni, colma le depressioni, raddrizza i giudizi.
C’è una volontà buona che ha la forza di trasformare anche le situazioni più sfavorevoli in un’occasione di gioia. Tu ascolta e cerca: da quale parte arriva?
Cerca spesso brevi momenti in cui rientrare in te stesso per gridare con la fede che il Signore ti illumini: da lì iniziano cose nuove.
Costruisci la tua felicità con una volontà buona dalle fondamenta. Le difficoltà fanno parte della vita, non distruggono piuttosto confermano se la base è buona.
Frutti incalcolabili di gioia scaturiscono dalla compassione che ti mette in gioco di persona, perché la generosità contagia chi si sente amato.
Sarai felice se riesci a vedere la tua piccolezza non come un limite ma come la strada che ti avvicina agli altri, come te bisognosi di prossimità e affetto.
Molti verranno con una voglia di vivere e una fede più energica di chi pur avendo gli strumenti della felicità, architetta leggi per lasciarsi morire.
Mentre vacillano le grandi certezze, attendi con semplicità e testa alta che ti arrivi salvezza non dalle difficoltà, ma nelle difficoltà.
Tutto può parlarti di limite e sconfitta: meglio l’evasione davanti alla fine che incombe?
Ascolta la vita presente: sussurro che cammina con te più profondo e pacificante. Tienilo luminoso in te e non resterai confuso.
Puoi pensare la vita come tempo da riempire con qualcosa che ti piaccia, ma si esaurirà. Se invece la pensi come incontro, vivi tessendo infinito: il tempo diventa relativo perché, se anche finisse oggi, sarai parte di una rete che raccoglie e unisce in un unico abbraccio.