Pubblichiamo il contributo del nostro Jari, sul film della Disney recentemente uscito nelle sale italiane.
Aladin Dietro colori e balletti, cosa racconta la Disney ai nostri ragazzi
Piccola premessa disincantata
La Disney ha la necessità di riproporre i suoi cartoni animati in quanto le proprietà intellettuali vanno a scadere, con il rischio di perdere i diritti su prodotti che il pubblico già conosce e apprezza. Meglio quindi riadattare, il termine tecnico è Reboot, i vecchi film in una versione nuova e certamente più spettacolare. Un’ottima occasione per lavorare maggiormente sui contenuti, che sono poi l’oggetto di questo breve intervento.
I contenuti
Sono rivolti alle bambine, ma soprattutto alle ragazze. Aladin, appena uscito nelle sale (qui il trailer), dovrebbe riprendere le avventure del ladro di Agrabah (Mena Massoud), ma lo spettatore viene portato a fissare di più l’attenzione sul personaggio della Principessa Jasmine (Naomi Scott). Come tutte le nuove protagoniste delle pellicole Disney, Jasmine è la figura mediatrice che aiuta il pubblico femminile a identificarsi con la protagonista e a riconoscere nei suoi ostacoli quelli che fanno parte del loro vissuto.
In questo caso la spinta non è volta solo a comprendere maggiormente se stesse e il ruolo in cui meglio possono esprimersi (come in Ribelle e Oceania), ma anche ad avere una propria “voce”. Letteralmente. In una toccante canzone centrale, Naomi Scott “grida” la necessità di una donna di non essere soffocata da ruoli, regole e limiti (violentemente imposti, come sempre, da uomini). La canzone non a caso si chiama Speechless, Muta. Siamo a un livello diverso rispetto a “Let it Go / All’alba sorgerò” di Elsa in Frozen, che è più uno sfogo adolescenziale, liberatorio e impulsivo, comprensibilissimo dopo la dura oppressione.
Speechless non è una ribellione ma una presa di coscienza contro le barbarie di sistema, una maturazione contro le mentalità ancora arretrare, che vorrebbero le donne mute ancelle della casa, silenziose subalterne obbedienti. In tutto questo, tra i colori e le atmosfere arabeggianti, non si veda una critica verso una civiltà “diversa dalla nostra”, ma verso una civiltà “diversa per le donne” in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo del mondo. Con buona pace della Bella Addormentata, le Principesse Disney non hanno più bisogno dell’eroe maschio che le salvi. Speriamo che questi contenuti, sedimentando nelle nostre figlie, salvino tutti noi.
Jari Lanzoni
Qui la versione italiana di Naomi Rivieccio – La mia voce.
Quest’onda enorme è già sopra di me
È grande e non sto respirando
Provo a sentire la mia voce che
Pian piano sta ormai crollando
Ma io so già
Che se vacillo e tremo
Chiunque saprà
Zittirmi, levarmi il fiato
Io voglio urlare
Forte come il mare
E tu non mi puoi fermare
Questa voce nessuno la spegne
Levarmi il fiato sofforcarmi
Non ti basta per fermarmi
Questa voce nessuno la spegne
Mi hanno cresciuta in modo ch’io fossi
Lì al mio posto e zitta
Ed è da prima che io nascessi
Che questa storia è scritta
Lo sai, se accetti non hai scampo
E tu non potrai umiliarmi così mai più
Io voglio urlare
Forte come il mare
Tu non mi puoi fermare
Questa voce nessuno la spegne
Spegne
Puoi rinchiudermi
Tanto non mi importa
Non temo quella porta
Questa voce nessuno la spegne
Certo non mi piegherai
Nessuna gabbia fermerà
Le mie ali pronte per condurmi
E il mondo ascolterà
Quel che l’eco urlerà
Non puoi stare
Rinchiusa per sempre
È il tempo per volare
Questa voce nessuno la spegne
Spegne
Levarmi il fiato e soffocarmi
Non ti basta per fermarmi
Questa voce nessuno la spegne
Questa voce nessuno la spegne
Spegne