SAN LAZZARO – Una cronaca di una giornata straordinaria tra cammini e sentieri, memorie profonde e dolorose, incontri, domande e preghiere, nel luogo del martirio di un’intera comunità.
Eccoci di nuovo alle prese con quello che ormai sta diventando lo sport più praticato nelle parrocchie di San Lazzaro e Beata Vergine Immacolata: il “pelletrekking”!
Si parte prestino, perché le giornate a novembre sono corte, ma sappiamo che ne vale la pena.
Ritrovo a San Martino, dove presso il cimitero incontriamo le nostre meravigliose guide Pietro e Gianluca, che oltre a raccontarci nei dettagli quanto è successo da queste parti, ci hanno resi partecipi della loro storia familiare trasmettendoci le testimonianze dei loro parenti.
Le loro emozioni sono diventate un po’ anche le nostre, con tutto quello che questo comporta.
La chiesa di Casaglia era la parrocchia di don Ubaldo Marchioni, zio del mitico Pietro, che già ci aveva deliziato con i suoi racconti a Montovolo.
Qui fu ritrovato il corpo martoriato del beato Fornasini, e sentire i racconti di quei terribili giorni ha scosso un po’ tutti, perché la crudeltà non si è proprio risparmiata in quei momenti.
Un po’ per il freddo ed un po’ per i tempi da rispettare, proseguiamo il nostro cammino.
Ospiti della comunità della Piccola Famiglia dell’Annunziata abbiamo preso parte alla Santa Messa e poi ascoltato la testimonianza di una sorella.
Nell’oratorio abbiamo poi pranzato, chi all’interno e chi fuori al sole (veramente piacevole).
I più temerari e liberi da impegni hanno poi affrontato la salita fino alla cima di Monte Sole, da cui abbiamo goduto uno splendido panorama. Una salita che per alcuni è stata abbastanza faticosa, sotto un sole che non pensavamo scaldasse tanto, a novembre; ma forse erano le nostre anime, riscaldate dalla splendida giornata, a farci sudare.
Il rientro, alla scoperta di un sentiero diverso, ci ha riportati al luogo di ristoro, chi per un semplice caffè, chi per una cioccolata in tazza; degna conclusione di una giornata veramente da ricordare.
Anche il meteo ci porta fortuna, in queste esperienze: ci sorge il sospetto che lassù qualcuno ci ami davvero!
Non vediamo l’ora di affrontare il prossimo “pelletrekking”!























