SAN LAZZARO – La nostra vita comunitaria può crescere anche mediante strumenti innovativi, come la comunicazione video. Riflettiamo sulle esperienze già in atto e sulle prospettive più opportune.
Il “vieni e vedi” è il metodo più semplice per conoscere una realtà. È la verifica più onesta di ogni annuncio, perché per conoscere bisogna incontrare, permettere che colui che ho di fronte mi parli, lasciare che la sua testimonianza mi raggiunga. (Papa Francesco)
Con questo riferimento e con questo spirito (“vieni e vedi”) proviamo a soffermarci brevemente su un elemento della comunicazione che favorisce molto l’incontro o almeno la conoscenza e l’accoglienza reciproca: l’elemento della comunicazione video.
E’ noto che nella comunicazione web (e non solo) l’elemento visivo (immagini ma soprattutto video) è fortemente trainante, e chi vuole rendere efficace la propria presenza in quel mondo non può evitare di considerarlo con grande attenzione, per utilizzarlo al meglio, ovviamente secondo il carattere specifico che si vuole dare al proprio messaggio e al proprio linguaggio.
Così, anche nella nostra parrocchia (complice il fenomeno generale della pandemia e delle relative difficoltà di organizzare incontri e momenti in compresenza), si è sviluppato l’utilizzo dello strumento video, naturalmente per mezzo del sito e dei social:
- Il canale YouTube (1230 iscritti)
- La pagina Facebook (609 iscritti)
La comunicazione video ha due modalità nettamente distinte: le dirette e i video di altro tipo (documentazione, cronaca, ecc.)
Le dirette
Per quanto riguarda le dirette si è ormai sviluppata in parrocchia una capacità tecnica anche piuttosto elaborata, che permette la trasmissione regolare e di buona qualità di eventi, liturgici e non.
L’aspetto propriamente liturgico merita una speciale considerazione, e infatti la nostra Commissione liturgia ci ha già opportunamente ricordato (vedi report) che, se è vero che “questa lunga pandemia ha abituato molti a pregare da soli, chiusi nelle case, “assistendo” alla messa in tv, la liturgia non è uno spettacolo, è fonte e culmine della vita della chiesa e se non la viviamo insieme la nostra vita cristiana si inaridisce.”
Allo stesso tempo, è ovvio che, se la compresenza è impossibile, la trasmissione video può favorire grandemente la condivisione della preghiera, e il nutrimento dello spirito di comunione.
Sui canali citati sopra ci sono in genere alcuni appuntamenti fissi, come la Messa domenicale, in genere quella delle ore 11, mentre, accanto agli eventi liturgici, si è realizzata anche una serie di trasmissioni su momenti di riflessione e preghiera, come la lettura integrale degli Atti degli Apostoli, in aprile e maggio, e “Una decina in famiglia”, ogni sera del mese di maggio, in cui il parroco si è collegato con una famiglia e insieme hanno espresso un’intenzione di preghiera, letto un breve brano del vangelo e recitato una decina del rosario.
Questa è un’esperienza che favorisce il coinvolgimento delle famiglie e la loro conoscenza reciproca, e che potrebbe senz’altro essere replicata, in forme diverse, nei tempi forti dell’anno liturgico.
L’esame delle statistiche delle visualizzazioni offre un riscontro preciso e molto interessante sull’ascolto che viene ottenuto, nel tempo, da questo lavoro. Un primo suggerimento che ci proviene sembra essere ad esempio che ampliare a dismisura l’archivio delle “dirette”, conservando anche il materiale più vecchio, non è di grande utilità. Con la piena ripresa delle attività “in presenza”, tra l’altro, vista la specificità degli eventi liturgici, le dirette potrebbero vedere limitarsi il loro significato, orientandosi in particolare verso le persone (malati, anziani, …) che non hanno la possibilità di presenziare personalmente.
Gli altri video
Un’ottima accoglienza è stata quella riservata ai video di don Antonio, che hanno preso il titolo di “Pillole di speranza“, in cui don Antonio racconta con la sua simpatica bonomia aspetti un po’ antichi della cultura popolare bolognese e della vita semplice delle nostre campagne, intrisa di genuina religiosità.
Hanno avuto un certo riscontro alcuni video a carattere “ricreativo”, come quelli sulla realizzazione dei dolci (le raviole e la pinza), ed è sicuro che questo genere di proposte può aiutare a creare un clima di familiarità, gioia e amicizia.
Sarebbe particolarmente utile, in questo senso, sperimentare la realizzazione di video con testimonianze di vita, da parte di persone che vivono esperienze forti e interessanti, come ad esempio insegnanti, medici e anziani, che aiutino a condividere le varie storie, e magari anche ad alleggerire il peso di situazioni difficili.
E’ buona cosa che siano i laici, le famiglie, gli attori e autori dei video e non solo i sacerdoti. Si potrebbe pensare di preparare collegamenti e video anche su argomenti di vita laica, di partecipazione alla vita sociale.
Prospettive
Occorre non dimenticare mai che l’uso di questi strumenti non è facile soprattutto per le persone più anziane e non abituate all’uso del computer o dello smartphone. Per questo sarebbe bene attivare forme di aiuto, esperienze di supporto alle persone con queste difficoltà, ed è quindi allo studio un progetto in collaborazione con la FTER (Facoltà Teologica del’Emilia-Romagna) per sperimentare nella nostra parrocchia un’esperienza formativa proprio su questi specifici aspetti.
Da tenere presente che lo sviluppo della tecnologia sta offrendo anche a questo settore, tradizionalmente piuttosto complicato, strumenti semplici, tanto è vero che oggi con un normale telefonino si possono realizzare e anche montare filmati di buona qualità.
In particolare, il canale YouTube offre anche alcune possibilità tecniche per promuovere la propria visibilità in rete e “accattivarsi” gli utenti; cose che possono essere studiate, magari da un team di lavoro che si potrebbe formare.
Un elemento organizzativo molto utile sarebbe infatti la costituzione di un gruppo di produzione video col quale sperimentare la realizzazione regolare, per un certo tempo, di filmati di varia lunghezza e di varia fisionomia, al di là delle dirette, per poi valutare nel tempo la loro efficacia e orientarsi sempre meglio nell’attività.