Non possiamo salvarci dalla vecchiaia, ma possiamo salvarci nella vecchiaia. Come?
Come Noè che si salvò nel diluvio. Si dirà: no, non vale: Noè fu avvisato per tempo da Dio, che gli diede tutte le indicazioni necessarie per l’arca, per gli animali ecc. ecc. in funzione della nuova vita che sarebbe ricominciata. Quelle indicazioni sono valide ancora oggi, per noi. Basta pensare a quel tanto o poco necessario, dopo, per la nuova vita.
Noè portò sua moglie, perché ”non è bene che l’uomo sia solo” e l’altro o l’altra ti completa. Portò i suoi figli perché non è bene che non ci sia nessuno a cui consegnare la memoria del “prima che tu nascessi”. Portò i semi delle piante e nel nuovo mondo piantò, per prima, una vigna per farne il vino “che rallegra il cuore”.
C’è tanta gioiosa fiducia in questo uomo, che non teme il diluvio, perché sa che la vita non finisce, ma rinasce con quello che tu avrai portato in salvo: la fede, l’amore, i ricordi, la gratitudine.
La fede, l’amore e la gratitudine non richiedono molte parole per testimoniarli, basta viverli e quelli si comunicano anche nel silenzio. I ricordi no: fanno parte della tua vita privata e li conosci solo tu e solo tu puoi portarli in salvo per farne dono agli abitanti della nuova vita.
Maria Teresa Jolanda