Shqipëri (ovvero campo Albania)
Arrivare a Durazzo con due ore di ritardo, che il traghetto è riuscito ad accumulare non si sa dove in mezzo all’oceano, scoprire sul pullman per Bathore dove saremo spediti quest’anno, perché suor Irene non ce lo aveva detto prima che noi partissimo, essere catapultati in mezzo a ragazzi ingestibili con i quali puoi solo tentare di farti capire con lo sguardo e col sorriso.. questo è il campo in Albania..
L’Albania ha sempre un fascino particolare e con molte persone che hanno fatto il campo, sono sempre stata d’accordo su una cosa: l’aquila con la doppia testa è l’emblema di quel Paese, ha davvero due facce, due opposti, tradizione che si mischia ad un tentativo di occidentalizzazione che, inizialmente, ti lascia davvero sbigottito.
Forse però è proprio questo il suo bello: soprattutto vedere i giovani che lottano contro tradizioni che credono non giuste e che hanno voglia di cambiamento, mi riempie di speranza.
Non si può raccontare davvero bene un campo in Albania.. bisogna viverlo.
Giulia Silvestri